Covid: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia verso l’arancione. Cala l’indice Rt nazionale – Il monitoraggio Iss

Covid: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia verso l’arancione. Cala l’indice Rt nazionale – Il monitoraggio Iss


L’incidenza stabile a 2.011 casi ogni 100 mila abitanti. L’indice di contagio Rt in calo a 1,31. L’occupazione delle terapie intensive al 17,3 %, mentre i ricoveri in area ordinaria continuano ad aumentare (31,6 %). E infine 7 regioni a rischio alto di progressione dell’epidemia, mentre 11 sono a rischio moderato. Questi i primi dati della bozza del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute sull’emergenza Coronavirus. Mentre Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia sembrano destinate alla zona arancione secondo i dati. Gli indicatori (20% dei posti letto occupati in terapia intensiva, il 30% dei posti letto occupati nelle aree mediche e un’incidenza settimanale di contagi oltre i 150 casi ogni 100 mila abitanti) puntano in questo senso.

L’Abruzzo infatti è al 31,6% per area medica e 22,2% per la terapia intensiva, il Friuli Venezia Giulia registra il 33,6% in area medica e il 22,9% intensiva, il Piemonte al 30,3% per l’area medica e il 22,8% per l’intensiva e infine la Sicilia con il 36,6% per l’area medica e il 20,2% per l’intensiva. Bolzano nel frattempo vede il valore più alto dell’incidenza in Italia, cioè di 3.468,7 (in aumento rispetto al 2.538 della settimana scorsa) mentre il valore nazionale è di 2.011 per il periodo dal 14 al 20 gennaio. Trento è al secondo posto con 2.797,2 (a fronte del 2.715,9 della scorsa settimana) e l’Emilia Romagna con 2.797,2. La Sardegna registra il valore più basso con 594,6, numero comunque in aumento rispetto a 553,7 della settimana precedente.

I numeri

Secondo la bozza nel periodo 22 dicembre 2021 – 4 gennaio 2022 l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,31 (range 1 – 1,83), in diminuzione rispetto alla settimana precedente ma ancora al di sopra della soglia epidemica. Al momento le regioni classificate a rischio alto sono 7, di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione per «incompletezza dei dati inviati». Le regioni che invece risultano classificate a rischio moderato sono 11. La percentuale dei casi rilevati attraverso il tracciamento dei contatti è in aumento, ora è al 15 % rispetto al 13 % della settimana scorsa. Diminuisce invece la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi: 41 % rispetto al 48 %.

Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,01 (0,99 – 1,02) all’11 gennaio 2022 vs Rt = 1,2 (1,18-1,22) al 4 aprile 2022. Ma il testo segnala anche che diverse regioni hanno avuto problemi nell’invio dei dati del flusso individuale e non si può escludere che tali valori possano essere sottostimati. Nel documento si legge inoltre che l’incidenza settimanale a livello nazionale si è stabilizzata: 2011 ogni 100 mila abitanti (14 gennaio 202220 gennaio 2021) vs 1988 ogni 100.000 abitanti (07 gennaio 2022 -13 gennaio 2021), dati flusso ministero della Salute. Stabile anche il tasso di occupazione in terapia intensiva: è al 17,3 % (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 20 gennaio) vs 17,5 % (13 gennaio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 31,6 % contro il 27,1 % della settimana precedente.

In copertina ANSA/CIRO FUSCO | Un uomo passeggia in piazza del Plebiscito a Napoli indossando una mascherina anti contagio.

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Scritto da Redazione perwww.open.online il 2022-01-21 09:15:09 ,

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